Negli ultimi anni molti italiani hanno scelto di operarsi di trapianto dei capelli in Turchia allettati dalle proposte economiche interessanti. In effetti i prezzi praticati da alcuni centri in Turchia sono davvero sorprendentemente bassi. Allora abbiamo voluto capire di più sul fenomeno in questione e abbiamo “scoperto” alcune cose davvero interessanti.

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Attualmente ad Istambul ci sono oltre 500 strutture che offrono servizi di trapianto dei capelli. Tale numero è molto superiore alle strutture sanitarie effettivamente autorizzate ad eseguire interventi chirurgici di questo genere. Alcuni pazienti intervistati che hanno fatto interventi eseguiti in Turchia con risultati non adeguati hanno riferito che l’operazione è stata eseguita dal personale tecnico e senza nemmeno la presenza di un medico responsabile.

Ovviamente ciò in Italia non sarebbe possibile perché nel nostro Paese le procedure chirurgiche devono essere obbligatoriamente eseguite in strutture sanitarie autorizzate da personale medico competente, eventualmente assistito da personale infermieristico. Queste condizioni di minima garanzia della qualità della prestazione mancherebbero in una elevata percentuale degli interventi eseguiti in Turchia.

Abbiamo intervistato un chirurgo italiano che spesso si trova a correggere gli insoddisfacenti risultati ottenuti con interventi progettati e/o realizzati in maniera non corretta. “Tra i vari problemi riscontrati ho verificato che spesso l’attaccatura dei capelli non è simmetrica e quindi si viene a creare un ovale del viso “storto”. Frequentemente i capelli sono impiantati senza rispettare l’inclinazione e la direzione “naturale” per cui il risultato non è adeguato. A volte si verifica un danno alla zona donatrice con un diradamento permanente di questa zona. Alcune volte si osservano cisti sottocutanee dovute alla formazione del cosiddetto pelo incarnito. Meno frequentemente si verifica un ritardo nella guarigione perché si utilizzano strumenti meno raffinati rispetto a ciò che si considera attualmente in Italia come corretto.”

Tutti queste problematiche sono di carattere estetico ma purtroppo bisogna fare i conti anche con la possibilità che succeda qualcosa di più serio. Se il paziente ha una reazione allergica all’anestesia, il centro ha a disposizione un medico anestesista per poter gestire in sicurezza l’emergenza? Tutti gli interventi invasivi, anche quelli poco invasivi, possono comportare emergenze e avere esiti anche gravi. Vale la pena rischiare per risparmiare un po’ di soldi?